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Le canzoni

di Ivano Malcotti e Augusto Forin

Un paese piccolino

Sembrava  la terra di nessuno / Un vecchio prete e due parrocchiani
Un asino zoppo e pochi gerani / Proprio una landa desolata / solito burraco e una mangiata
Giovani e donne da maritare / Col primo treno le vedevi sparire / Grasse matrone sempre a pregare
dietro una porta stanno a spiare / e s'affidano al vino per dimenticare
Poi arrivasti tu / Con quel tuo davanzale / e per il paese fu un carnevale
Poi arrivasti tu / Con quel tuo cu...cuor gentile / e per tutti fu subito Brasile
La la la la la la la la la la la
Era un paese trasformato / fu allontanato anche il curato / e senza un prete a celebrare il rito
alla domenica tutto esaurito / ogni domenica tutto esaurito
Ma quale landa desolata / ci fu una grande rimpatriata / E quelle matrone un po' dimagrite
come d'incanto son rifiorite / e a baldi giovani si sono unite
Perché arrivasti tu / Con quel tuo davanzale / e per il paese fu carnevale
Perché arrivasti tu / Con quel tuo cu...cuor gentile / e per tutti fu subito Brasile
La la la la la la la la la la la

Cambiare il mondo

Non ci siamo mai sentiti perdenti / ma dalla parte del torto sai / Tirano spesso i venti
e a pochi passi dalla nostra fine / è bastato uno scatto d’orgoglio / abbian passato il confine
a volte ci siamo sentiti perduti / senza più forze / come uccelli caduti
Ma sempre in piedi noi / questo è il prodigio / troviamo forza anche nel disagio
Cambiare il mondo noi / Non ci siamo riusciti / L’errore è stato qui / Non l’abbiamo avvisati
Cambiare il mondo noi / Non ci siamo capiti / L’errore è stato qui / Non ci siamo impegnati
Cambiare il mondo noi / Non si sono arresi / Il bello è stato qui / Siamo stati fraintesi
Cambiare il mondo noi / Non ne siamo capaci / Il bello è stato qui / Ci siamo un solo po’ illusi
Non ci siamo mai sentiti eterni / da questa parte lo sai / sconti tutti gli inferni
ma sappiamo sfidare gli inverni / abbiamo mari di sogni / come poeti moderni
e ci siamo sentiti fragili / sempre più soli / certo: anche inutili
Ma sempre in piedi noi /questo è il prodigio / troviamo forza anche nel disagio
Cambiare il mondo noi / Non ci siamo riusciti / L’errore è stato qui / Non l’abbiamo avvisati
Cambiare il mondo noi / Non ci siamo capiti / L’errore è stato qui / Non ci siamo impegnati
Cambiare il mondo noi / Non si sono arresi / Il bello è stato qui / Siamo stati fraintesi
Cambiare il mondo noi / Non ne siamo capaci / Il bello è stato qui / Ci siamo un solo po’ illusi

Un Santo ci vuole

Ogni paese al suo santo / È per tutti e' un gran vanto / Averlo forte lassù
Lo prega l'uomo di chiesa / Se va a far la spesa / Al mercato del sex
Dedica al Santo / il suo canto
S'inebria col profumo d'incenso / mentre un seno immenso / spunta dalla copertina di Max
In chiesa stan tutte ferme / un po' come alle terme / ma qui: preghiere e relax
Si un Santo ci vuole / Ci vuole ci vuole / Si un Santo ci vuole / Ecchecazzo ci vuole
C'e' chi gli chiede una moglie / Chi un ritorno alle voglie / ma senza tanti tabù
Anche una suora vegana / Che mi gira in bandana / E mi chiede il perché
Dedica al Santo / il suo canto
Va bene Anche un santo discusso / sarà un grande successo/ in paese lo si sà già
Un santo senza pretese / gli rendi solo le spese / ed è contento così
Si un Santo ci vuole / Ci vuole ci vuole / Si un Santo ci vuole / Ecchecazzo ci vuole
Un Santo che si è' fatto da solo / Forse ha avuto un po' culo / ma è arrivato lassù
Se lo troviamo straniero / che non sia troppo nero / e che sembri di qui
Dedica al Santo / il suo canto
Un Santo nuovo di zecca / Che ci dia la ricetta / per stare meglio quaggiù
Un Santo che porti la grana / tira su la sottana/ a noi piace così
Si un Santo ci vuole / Ci vuole ci vuole / Si un Santo ci vuole / Ecchecazzo ci vuole

Axi

axi (acsì) / semper li stess / in mano un biccier / a Bere del  ven
Tutt'el di / semper  li stess / in mano un biccier / a Bersi la not / la not, la not
un nome azzeccato / tira tardi Renato / macchinista a Sulgnian
Sempre a fare di conto / per pagare un rimpianto / era pure oste alla Soms
chiudeva all'Alba / poi seduto sull'erba / mi parlava solo di te
fuggita al carbone / con vile sborrone / la fa la ganza con lu
axi semper li stess / in mano un biccier / a Bere del  ven
Tutt'el di / semper li stess / in mano un biccier / a Bersi la not / la not, la not
Ogni notte diversa / una storia perversa / di donne e turdè
e poi quanti pianti / riempiva le lenti / era il solito attacco / dei fiumi di Bacco
La mattina dormiva / manco il tuono sentiva / colazione alle tre
con un piatto pasta / o quello che resta / poi tutto il giorno in mutande alla finestra
Oh si, semper li stess / in mano un biccier / a Bere del  ven
Tuttel di semper li stess / in mano un biccier / a bersi la not / la not, la not

Arriva lo statuto

Che Festa, che balli / la gente in piazza che / non è un rave, Niente party / ma uno statuto pronto c'è
Notte bianca notte calda / e in giro tanta felicità
Arriva lo statuto arriva / esplode la città / Arriva lo statuto arriva / c’è chi fa già l’amor /
Arriva lo statuto arriva / campane urlan già /
arriva lo statuto arriva / nessuno dorme più / dorme più, dorme più
Cortei e fuochi / e suoni d'organetti / un fiume di vino / di botti esplose già /
si ma da tanto fermento / qualcosa nascerà
Arriva lo statuto arriva / esplode la città / Arriva lo statuto arriva / c’è chi fa già l’amor /
Arriva lo statuto arriva / campane urlan già
Arriva lo statuto arriva / nessuno dorme più / dorme più, dorme più, dorme più

Il paese delle slot

Triste, è un paese triste / che vive sulle bische / si vende anche il decoro / e compra solo oro
triste, si chiude la bottega / la mafia gode e impera / l'onesto è soffocato / l’azzardo è dilagato
Fottiti, stato biscazziere / rovina del quartiere / al tuo gioco non ci gioco / al tuo gioco non ci gioco
Triste, l’evasore che non paga / il ministro con la mala / onestà merce rara!
triste, è un paese triste / che vive delle bische / s’illude la gente / con il gioco demente
triste, gratta e vinci la massa / e Lo stato s’ingrassa / dei poveri è la tassa
Fottiti, stato biscazziere / rovina del quartiere / al tuo gioco non ci gioco / al tuo gioco non ci gioco
Debiti fino al collo / e Il politico nel bordello / …
Triste, è un paese triste / che vive di rapina / alle Slot ogni mattina / intere famiglie in rovina
Lotto: al tuo gioco non ci gioco
Enalotto: al tuo gioco non ci gioco
SuperEnalotto: al tuo gioco non ci gioco
MegaEnalotto: al tuo gioco non ci gioco
GigaEnalotto: al tuo gioco non ci gioco

La colt di Garibaldi

Questo agosto un bastimento / da Caprera o giù di lì / galoppando sopra il vento / ci ha portato un souvenir
Il colosso con la barba / monta dritto sul cavallo / il colosso con la barba / col tamburo sono guai
Questa volta ha regalato / ha regalato un suo cimelio / questa volta ci ha donato / il suo cuore nella Colt
È Arrivato in ardimento / il revolver dell’Eroe / il signore dei due mondi / mette in palio la sua colt
Come un socio della soms / mette in campo la sua fede / come un socio della soms / lotteria e mutualità
Signora mia giri presto / voglio vincere la colt / signora mia faccia in fretta / voglio esporre la sua colt
Operai  della superba / tutti in fila in lotteria / in questa sera agostana / ma la  pistola sarà mia
Era nota la sua Dragoon / arma corta e braccio fermo / era nota la sua mano / come un cuore partigiano
Come un socio della soms / mette in campo la sua fede / come un socio della soms / lotteria e mutualità
Signora mia giri presto / voglio vincere la colt / signora mia faccia in fretta / voglio esporre la sua colt
Signora mia giri presto / voglio vincere la colt / signora mia faccia in fretta / voglio esporre la sua colt

In vino veritas

Un bicchiere di vino / tu vestita di rosso / ti giuro non posso / dirti di si
Se ti arriva il marito / si sente tradito / è un campione di lotte / lui mi riempie di botte
non mi va di prenderle ancora / sono appena guarito / da un fastidio ad un dito
Veritas, in vino veritas / bagnati l'ugola / e non pensarci più
Un bicchiere di vino / non uccide nessuno / l’ha detto qualcuno /era l'oste però
Ma per questa sera / molla il Barbera / e stammi alla larga / che è meglio così
non mi va questo dolcetto / tu te ne approfitti / se ci trova siamo fritti
Veritas, in vino veritas / bagnati l'ugola / e non pensarci più
Un bicchiere di vino / in ospedale / come dice quel tale / Meglio di nient
Ma quante sberle / da tuo marito / ne ho già perso un litro / di sangue però
non mi va questo moscato / ma tu chi hai sposato / cos'è, un carrarmato?
Veritas, in vino veritas / bagnati l'ugola / e non pensarci
Veritas, in vino veritas / bagnati l'ugola / e non pensarci più

Tempi lontani

Macchiato di terra / il Fazzoletto rosso / e un bicchiere di birra
Tutto immerso, tavolo e carte / alla mutuo soccorso
Ti ricordo, di poche parole / sguardo potente sull’avvenire
Erano tempi tanto lontani / di lotta ai fascisti e ai padroni /
erano tempi per clandestini / erano tempi da partigiani
Ti ricordo con il tuo giornale / in mille comizi, venticinque aprile
eri forte e mai stanco / prendevi la pala / come fosse un giunco
Col bicchiere di porto / seduto alla soms ci dicevi / nessun è mai morto
Erano tempi tanto lontani / fuori il re / Viva i repubblicani /
erano tempi di lotte intestine / doveva ancora arrivare / il compagno baffone
Ti ricordo in sezione al partito / toglier saluto a chi si era venduto /
quasi come Peppone / odiare la chiesa, la superstizione
e le tue mani potenti come le dita / mio caro nonno infondo / questa è la vita
Erano tempi tanto lontani / di lotta ai fascisti e ai padroni /
erano tempi per clandestini / erano tempi da partigiani
Erano tempi tanto lontani / fuori il re/ Viva viva i repubblicani
Erano tempi di lotte intestine / doveva arrivare il compagno baffone
Erano tempi, tanto, tanto lontani

La banda della SOMS

Sedeva li tuo nonno Ernesto / al tavolino di legno robusto /
a fare la tarda o solo la sera / con il suo bicchiere di Barbera
Sedeva lì in compagnia / parlar di donne e di anarchia /
giovane e forte fin troppo bello / per fare il marito, il marito modello
Era la banda della Soms / musi bruciati dalla fatica / Ma viva, viva viva la vita
Era la banda della Soms / schiene potenti da operai / politica donne e tanti guai
Era la banda della Soms / era la banda della Soms
Sedeva lì tuo nonno Egidio / affascinato dall'ultima radio /
stava ad ascoltarla mattina e sera / diceva così qualcosa s'impara
Sedeva lì solo nascosto / con il suo cappello anche d'Agosto /
era la voce del dis di paese / tanto genuina con poche pretese
Era la banda della Soms / musi bruciati dalla fatica / Ma viva, viva viva la vita
Era la banda della Soms / schiene potenti da operai / politica donne e tanti guai
Era la banda della Soms / era la banda della Soms
Sedeva lì tuo nonno Giovanni / che rimandava sempre i suo sogni /
tanto lo sai che non era capace / a prendere il treno che passa veloce
Sedeva lì a disegnare / il momento migliore per poter scappare /
tanto lo sai non era capace, e poi / a lui quel mondo in fondo piace
Era la banda della Soms / musi bruciati dalla fatica / Ma viva, viva viva la vita
Era la banda della Soms / schiene potenti da operai / politica donne e tanti guai
Era la banda della Soms / era la banda della Soms
Sedeva li Barba Adriano / sempre pronto a darti una mano /
dalla cucina o dietro al banco / per gli amici non era mai stanco
Sedeva li a fare la musica / in braccio la sua fisarmonica /
a fare la tarda o solo la sera / per il paese una vita intera
Era la banda della Soms / musi bruciati dalla fatica / Ma viva, viva viva la vita
Era la banda della Soms / schiene potenti da operai / politica donne e tanti guai
Era la banda della Soms / era la banda della Soms
Era la banda della Soms / era la banda della Soms